A me che importa? Memoria, perdono e pace dalla Grande Guerra ad oggi

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“A me che importa?” Memoria, perdono e pace dalla Grande Guerra ad oggi

L’atteggiamento dei cattolici nei confronti della guerra, nel centenario della I Guerra Mondiale, suscita oggi non solo l’interesse della memoria storica, ma anche una doverosa riflessione sulle scelte fatte e sullo sviluppo nell’attualità.
L’Azione cattolica di Trento, unitamente alla Pastorale Sociale, Ambiente e Lavoro di Trento, propone in febbraio tre serate di approfondimento anche formativo a partire dal ricordo della Grande Guerra. Gli incontri sono aperti a tutti e si svolgeranno a Rovereto, per il significato simbolico di una città posta al centro del conflitto e quindi anche del ricordo.
Fare memoria
L’iniziativa, che intenzionalmente si spalmerà anche sul 2017, ha l’intento di facilitare un viaggio che a partire dal racconto, dalla memoria, dai fatti nel primo conflitto mondiale si sottoporrà al giudizio della Parola di Dio, che ne solleciterà il perdono, per muoverci verso la dimensione concreta della pace. Vuole essere un percorso formativo e non di semplice commemorazione, che potrà vedere motivato a fine anno associativo un pellegrinaggio nelle zone di guerra (Redipuglia).
Per non tirarsi fuori
Papa Francesco il 13 settembre 2014, alzando lo sguardo sullo sterminato cimitero di guerra di Redipuglia ripete, quasi fra sé, la frase: «A me che importa?» e aggiunge «Sopra l’ingresso di questo cimitero aleggia il motto beffardo della guerra: “A me che importa?”. Tutte queste persone, che riposano qui, avevano i loro progetti, avevano i loro sogni[…], ma le loro vite sono state spezzate. Perché? Perché l’umanità ha detto: a me che importa?[…] Caino direbbe: “sono forse io il custode di mio fratello?”. Questo atteggiamento è esattamente l’opposto di quello che ci chiede Gesù. […] Chi si prende cura del fratello, entra nella gioia del Signore; chi invece non lo fa, chi con le omissioni dice: “A me che importa?”, rimane fuori» (vedi Mt 25,31-46).
Il programma
Il percorso prevede tre serate nel mese di febbraio del 2016:
giovedì 11 febbraio: La memoria di una scelta. Don Severino Vareschi (docente di storia della Chiesa) ci illustrerà i fatti del conflitto attraverso una lettura ecclesiale;
giovedì 18 febbraio: Dal conflitto al perdono. Don Pietro Rattin (biblista) si interrogherà sulla Parola di Dio in relazione alla guerra.
giovedì 25 febbraio: Una pace possibile. Luigi Sandri (vaticanista), proverà a descrivere alcune scelte pacificatrici a partire dalla’attuale relazione Medioriente – Occidente.

La locandina
Il depliant

Il percorso si concluderà sabato 11 giugno con la gita/pellegrinaggio a Redipuglia