“A me che importa?” Memorie dal fronte, scelte di pace

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Continuando l’iniziativa sul tema cattolici e guerra – iniziato nel febbraio del 2016 – si è voluto passare dal piano storico e celebrativo a quello del cammino delle coscienze e degli approcci ideali.

Un cammino dove la responsabilità di laici Ac, afferma il presidente nazionale Matteo Truffelli, ci deve vedere attivi per «una società più giusta, solidale, pacifica rispettosa del creato. Non come se questa responsabilità si aggiungesse da fuori del nostro esser credenti, ma come espressione immediata del nostro riconoscerci figli di Dio.» (M. Truffelli Credenti inquieti, Laici associati nella Chiesa dell’Evangelii gaudium, Ave, Roma 2016, pag. 104)

L’urgenza di ripensare al primo conflitto mondiale è dovuta anche al fatto che oggi, a qualche migliaio di chilometri a sud e ad est, la guerra c’è, quella “terza guerra mondiale a pezzetti” di cui parla Papa Francesco. Per anni abbiamo pensato che questo non poteva succedere. Di più, che tale violenza non ci toccherà perché noi abbiamo l’Europa multietnica, democratica e soprattutto dalle radici cristiane. Tutto questo non ci immunizza affatto. Nel 1914 le Nazioni in causa erano al top del cristianesimo mondiale. Per questo gli incontri previsti il 24 febbraio e il 3 marzo 2017 (vedi depliant allegato alla rivista Camminiamo Insieme gennaio 2017) verteranno sull’ambito cattolico. Si parlerà dei cappellani militari nel primo incontro e di don Mazzolari nel secondo.

Per facilitare questo percorso abbiamo approfittato di due angolature privilegiate:

  1. Venerdì 24 febbraio 2017 ore 20.30 I DIARI DEI CAPPELLANI MILITARI DELL’ESERCITO ITALIANO NEL I CONFLITTO MONDIALE
    Relatore: Camillo Zadra (provveditore del Museo storico della Guerra di Rovereto)

  1. Venerdì 3 marzo 2017 ad ore 20.30 DON PRIMO MAZZOLARI – DALL’INTERVENTISMO ALL’OBIEZIONE
    Relatore: don Bruno Bignami (teologo e presidente della Fondazione don Mazzolari di Bozzolo)

il prof. Camillo Zadra (direttore del Museo storico della Guerra di Rovereto) e don Bruno Bignami (teologo e parroco, nonché presidente della Fondazione don Mazzolari di Bozzolo).

L’intento è quello di sollevare domande spesso inevase sull’identità e sulla funzione dei cappellani militari e indirettamente porre a noi stessi gli interrogativi sul come non giustificare ma prendere atto che spesso convivono amore e aggressione, pace e violenza, giuste rivendicazioni e soppressione dell’altro, valore della famiglia e valore della patria, salvarsi la pelle e immolarsi per gli altri…

Roberto Prezzi


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